EVENTI VENTOSI

EVENTI VENTOSI

Non è raro, per l’isola di Pantelleria, che si inneschino delle contese.
Il gioco è ai massimi livelli, perché i contendenti sono elementi naturali: forze capaci di ribaltare tavoli, curvare alberi o — cosa straordinaria — mantenerli, nonostante la loro impetuosità, in uno stato di semi-equilibrio.

Naturalmente, sto parlando dei venti di Pantelleria.
Di norma ce n’è uno prevalente, benché quest’estate, per gran parte del tempo, siamo stati in regime di brezza.
Ma talvolta accade lo straordinario.

Capita infatti che da nord-ovest spiri il Maestrale e, contemporaneamente, da un quadrante quasi opposto, soffi il Levante, se non addirittura lo Scirocco.

A parte questo fenomeno inconsueto — per cui le cime degli alberi, nell’impeto dei due soffi, sembrano restare “freezate” in un attimo di immobilismo — ciò che trovo davvero affascinante, nel mio modo di guardare le cose dell’isola, è sollevare lo sguardo e osservare ciò che accade in cielo.

Signori, vi assicuro che, in presenza di nuvole, è uno spettacolo da togliere il fiato.
È uno di quei momenti in cui decido di interrompere il lavoro per distendermi sul duro cemento della mia terrazza, perfettamente parallela al cielo, e osservare il fenomeno sopra di me.

Ho visto nubi inseguirsi; di rado le avevo viste scontrarsi, incrociarsi, salutarsi, fare l’inchino o la riverenza.
Ma nelle giornate in cui i due sfidanti danno il meglio, lo spettacolo è quello di una strada a infinite corsie, sulla quale — in sensi opposti — si incrociano nuvole di ogni dimensione.
Si fondono, si sfiorano, si urtano l’una nell’altra come in un autoscontro per bambini.

Posso restare ferma a osservare questo gioco di potenza e prepotenza per ore.
Se non fosse che, a un certo punto, la mia schiena comincia a gridare vendetta.
Ed è allora che, mio malgrado, mi alzo, ripongo stupore e fantasia, e torno al lavoro.

 
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