“Ho otto anni”

“Ho otto anni”

Mentre ieri percorrevo la perimetrale di Pantelleria in direzione di Cala Tramontana (s)ragionavo sul fatto che io su quest’isola sono arrivata per puro caso e di questo posto mi sono innamorata esattamente come ci si innamora delle persone.

Con un impeto e una passione che credo mi abbiano stravolto la vita.

Ovviamente, quando una è in preda a questo genere di esaltazione, tipica dell’innamoramento, capisce anche che deve darsi una regolata.

Recuperare margini di oggettività e assumere la giusta distanza dalle cose.

Insomma, parliamo di un contegno dignitoso e adulto.

Pertanto, durante questo tragitto sono passata dalla fase dell’euforia a quella della pacata riflessione e ho cominciato a pensare tra me e me:

“Ma vedi se questo puntino a metà tra la costa siciliana e quella africana doveva fare tutto sto casino. Che poi non è esattamente a metà. Dista settanta chilometri dall’Africa e circa centoventi dalla Sicilia.

Però, chissà perché a me piace pensarla a metà.

Sarà anche che, per certi aspetti, sono ancora infantile.

Infatti, se dovessi disegnare un corpo umano continuerei a mettere il cuore al centro della cassa toracica, proprio come fanno i bambini.

Allo stesso modo mi chiedo perché io non abbia il diritto di immaginare Pantelleria esattamente dove voglio immaginarla.

Poi, se vuole, io e lei ne discutiamo e magari raggiungiamo anche un compromesso”.

Fortunatamente, il flusso dei miei pensieri si è fermato arrivata a destinazione.

Mi chiedo, altrimenti, cos’altro la mia mente avrebbe potuto aggiungere a questo paradossale delirio.

Che poi la verità sta sempre a metà: dei luoghi ci si può innamorare e io ho otto anni.

Foto di Claudia Picciotto

 
Tags