Pantelleria, tra metafora e poesia

Pantelleria, tra metafora e poesia

Giurami che sarà legenda.
Per alzata di mano, signori.
Voto per il no.
E anche per il sì .
Le piazze a Capodanno erano vuote.
Qualche botto dai balconi ed alberi tristi a ricoprire spazi vuoti.
Voti?
Cosa voti?
Voto la mia estate, quella che all’alba mi sveglio e dalla terrazza vedo il mare.
Quella che siamo al bar del porto alle nove e la colazione la offro io questa volta.
E questa sera si mangia leggero perché oggi al mare abbiamo mangiato solo porcherie.
E quel sentiero in salita era faticoso ma ad ogni passo facevo una scoperta.
Tu, invece che voti?
Se mi porti con te, sulla tua isola, mi arrampico sui fiori, giuro.
Se mi porti sull’isola con te faccio grattacieli di lavanda.
Se mi porti con te sull’isola mi piego come un ulivo per ringraziare che tutto questo esista ancora.
Foto di Claudia Picciotto
 
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