Pantelleria: verità spoglia e gloriosa

Pantelleria: verità spoglia e gloriosa

Sono stanca.
Il motore del marketing vorrebbe che mai nessuno pronunciasse parole con accezioni negative.
Ma il fattore umano è fatto di mille cose.
Se dico che sono stanca significa che ho lavorato tanto oppure che ho speso molte energie nel pensare o, magari, banalmente che la notte prima ho dormito poco e male.

Dopodiché a noi è data la scelta: bisogna assecondare la “best practice” o mostrare il lato umano che non dovrebbe consentire di essere fallaci?
Mostrare la faccia col trucco perfetto oppure decidere di mostrare l’ombretto e il mascara che il sole e il mare hanno lasciato colare su un viso arrossato?

Scrivo di Pantelleria da due anni e mezzo e ho deciso di tradire un patto.
Quello che nasconde il tratto umano.
Sarebbe stato un insulto all’intelligenza di chi legge ciò che scrivo: sia che parli di Pantelleria, sia che parli di ciò che accade nel quotidiano.
La scelta di una strategia di marketing poco ruffiana nasce da diverse riflessioni che abbiamo (Giovanni, Barbara e io) deciso a monte:
lo abbiamo deciso come azienda, come persone, come gente che ama un’isola decisamente poco ruffiana.

La ricerca è quella del cliente che ci somigli quanto più è possibile.
Nel tentativo (un po’ disperato) di raccontare Pantelleria e chi vi abita e chi la visita.
Narrando anche noi stessi potendo permetterci il lusso di dire che niente è perfetto ma che molte cose sono perfettibili.
Che oggi si può essere stanchi ma che domani andrà meglio; che anche in questo scritto si sta tentando di “vendere” senza nascondere la stanchezza che trasuda il lavoro, che Pantelleria è l’amabile sbruffona  capace di fare il gioco delle tre carte e che è capace di vendersi l’anima di lucente ossidiana (spacciandosi per un paradiso per ricchi) quando, invece, fa il gioco (un po’ astruso e mercenario) di tutte le cose più belle che corrispondono ad una NATURA sfacciata che non sa fingere e che non sa, nemmeno alla lontana, cosa siano le regole del marketing o le pratiche SEO.

Per questo la favola non la si può raccontare a nessuno.
Tanto, arrivati a Pantelleria, sarà lei a levarsi le vesti prima di voi e a mostrasi NUDA.
Voi vi spoglierete dell’abito da viaggio e nudi, NUDi, farete uno SPLASH dentro l’azzurro, il nero lavico, il verde della macchia e direte a voi stessi, con un pizzico di orgoglio e vergogna, “sono stancx”.

Ci penserà LEI poi a calmare il ritmo del respiro.
Ma senza che nessuno debba mai dimenticare di potere raccontare a sé stesso la sola verità che conosce, che ha poco a che fare sia con l’apparire che con certe “best practice”.

La sola verità che Pantelleria conosce è spoglia e gloriosa.
Come la sua ginestra. aggrappata alla roccia, forse stanca, ma caparbia e tenace.

 
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