Salvezza

Salvezza

E che adesso si fermino tutte le auto e il rombo dei motori al semaforo, si blocchino i cantieri.
Facciamo sì che il vociare taccia.
Fermiamo la colata dell’asfalto e la nube nera e la guerra che non conosce la pena.
Deponiamo le parole, usiamo utili silenzi, facciamo suonare solo una sirena, quella che grida la PACE.
Chiudiamo i rubinetti che gocciolano di paura e spreco e chiediamo al mare che ci restituisca i corpi sui quali poter versare le nostre lacrime.
Facciamo di tutta l’erba uno sfascio e di tutto quello che abbonda una esse.
Scommettiamo sui nostri errori e chiamiamo un arrotino che non affili lame ma pensieri sopraffini.
Disponiamoci all’errore che ci induca al perdono e salviamo quello che di salvabile resta: una mano sulla fronte che si dispera e che chieda, per tutti noi, che fine abbia fatto la nostra paura di non sapere amare.

Foto di Giovanni Matta

 
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