Si va al mare, mica ai lavori forzati

Si va al mare, mica ai lavori forzati

Alla sera prima di addormentarsi, bacio della buonanotte, e promessa che l’indomani ci si sveglierà molto presto “Punti tu la sveglia o lo faccio io?”, domanda di rito, per recarsi a Martingana prima che arrivi il sole a piombo sulle nostre teste.

Il Dammuso che prendiamo ogni anno dista appena dieci minuti dalle più belle calette di Pantelleria e, effettivamente, lo sforzo richiesto per andare al mare non oltre le nove del mattino sarebbe minimo non fosse che, nonostante le promesse reciproche, da ben tre anni mai siamo riusciti ad attenerci al programma.

La sveglia suona alle sette e ci si alza, tutto sommato di buona leva. Stiamo andando al mare, mica ai lavori forzati. Ma è subito dopo il caffè che accade un fenomeno stranissimo, come vi fosse una forza che ci impedisce e ci trattiene entro l’area del dammuso.

Appena finito di bere il primo caffè io o il mio compagno decidiamo di farne un altro. Ci si siede sulla sdraio, uno dei due va in bagno, cellulare in mano si leggono le notizie fresche e si commentano. Con lentezza esasperante si comincia a preparare la sacca per il mare. “Non dimenticare maschere e boccagli e la protezione, la borraccia all’ultimo minuto che altrimenti il tempo che arriviamo a mare è già’ calda. Hai per caso visto i miei pantaloncini”, questo e’ lui.

Io nel frattempo sono impietrita davanti l’armadio mentre decido che costume indossare dei due che ho portato con me, ma uno ha una fastidiosa etichetta nello slip e l’altro ha un décolleté che nuoce alla mia abbronzatura, pertanto la decisione è sempre ardua.

Indossati i costumi si va sempre alla ricerca delle scarpette da scoglio che appaiono e scompaiono come le lucertole nel patio ”Io li avevo viste sulla ducchena”, grida lui. Mentre io ero certa che fossero nella doccia esterna.

In questo muoversi lento che è raccogliere i teli dallo stendino e metterli nello zaino, prendere la frutta dal frigo e mangiarne la metà all’ombra sotto la palma, controllare che le zanzariere siano ben chiuse, dare l’ultimo sorso al caffè “E per favore, fammi accendere ‘ sta sigaretta e ce ne andiamo” che si è fatto mezzogiorno e ancora una volta, e non sarà l’ultima, arriveremo al mare col sole al suo zenith.

Ma tanto si va al mare, mica ai lavori forzati.

Foto di Giovanni Matta

 
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