Terra e acqua

Terra e acqua

Da isolana nelle viscere la terra per me è un drappo poggiato sulle acque. Come la piccola e generosa #Pantelleria.

Una specie di fazzoletto galleggiante che, fosse per me, si muoverebbe da sponda a sponda verso territori ancorati.

Ho visto e ho gridato “Terra!” nella mia vita una sola volta, quando ho viaggiato da una costa all’altra dell’America del Nord e lì davvero vedi solo terra, terra e terra e la sensazione di essere su un continente prende il sopravvento.

I Grandi Laghi hanno ingannato il mio occhio, ma una sensazione sottile che risiede nell’olfatto, benché la riva opposta potesse essere invisibile ad occhio nudo, mi faceva dire che non esisteva salmastro, ero lontana dallo iodio, trattavasi di un piacevolissimo inganno ma i miei piedi poggiavano su chilometri quadrati di terra.

Io vivo in Sicilia e penso da #Pantelleria, forse è anche vero il contrario.

Resta di fatto che ovunque mi trovi la costa dista da me poche miglia e arrivata al lembo estremo grido “#Mare!”.

È che la verità sta sempre negli opposti, concetto banalmente filosofico o di solo buon senso, esiste una cosa solo se ne percepiamo il suo contrario.

Pertanto sussulto se vedo una costa e trasecolo se davanti a me ho l’azzurro dell’acqua.

Io un inno alla Madre Terra non lo so scrivere, da isolana mi muovo tra questi due “continenti” che sono Terra e Acqua, Acqua e Terra. E mentre scrivo queste due parole penso alla canzone di De Gregori, che mi commuove per saggezza e semplicità e mentre l’ascolto immagino di affiorare dopo una breve apnea e aggrapparmi allo scoglio più vicino, come qualsiasi straniero che invochi Terra.

Foto di Giovanni Matta

 
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