UN SEMAFORO VERDE PER TUTTI

UN SEMAFORO VERDE PER TUTTI

Il FERMAFORO, mia figlia lo chiamava così da piccola.

Con quella logica stringente dei bambini per cui il senso deve essere nella parola e non altrove. Non l’ho corretta per un bel po’ di tempo, poi ho ceduto.

“Cecilia, si dice SEMAFORO, non fermaforo”, e mentre glielo dicevo sapevo che stavo rinunciando ad un pezzo di lei bambina che mi sarei tenuta volentieri stretta ancora per un altro po’.

Ma perché parlo del semaforo? Cosa c’entra il semaforo con IL DAMMUSO DI PANTELLERIA?

Niente e tutto, io mi muovo per voli pindarici. Da vera isolana qualsiasi posto io debba raggiungere dovrò farlo volando e allora allo stesso modo procede il mio cervello, da un pensiero ad un altro fino a qualsiasi improbabile atterraggio.

Io lavoro da remoto, in questo momento nella mia città e a casa mia, in un appartamento in pieno centro cittadino. Mica mi lamento, ma non ho un balcone e per quanto sia in una città di mare se voglio vederlo devo prendere un’auto e, alla stessa maniera, se cerco un triangolo verde, dovrò spostarmi per chilometri e svicolando nel traffico per potere sedere su un quadrato di prato.

E allora, in una città di quasi un milione di abitanti, Palermo, dove il traffico (e chi lo dimentica “ittraffico” di Johnny Stecchino) non è solo macchine in coda, ma slalom e improbabili superamenti a sinistra e auto in terza fila e semafori che se non scatti l’attimo prima che appaia il verde quello dietro ti spara addosso diecimila decibel di clacson, allora puoi pure fare lo “smart working”, ma appena uscita da casa pensi che ci vuoi tornare subito e di corsa, chiudere a doppia mandata e sperare che nessuno venga a cercarti con un megafono e ti dica :”Sappiamo che sei lì, esci con le mani alzate e non ti faremo niente”.

Lo sapete perché ho cominciato con il FERMAFORO?

Purché ’ a Pantelleria ce n’è uno soltanto, a Lampedusa nessuno, idem a Linosa, zero a Levanzo, stessa cosa a Marettimo e potrei continuare.

E allora, voglio un semaforo verde per tutti, ma che sia verde davvero. In tutti i sensi.

E a me piacerebbe moltissimo se sceglieste uno dei nostri Dammusi di Pantelleria, ma anche un’altra isola è un’ottima scelta.

Purché quel semaforo sia sempre verde.

Foto di Giovanni Matta

 
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