Il ginocchio sbucciato, il “tattoo” di Pantelleria

Il ginocchio sbucciato, il “tattoo” di Pantelleria

Un pomeriggio a Cala Tramontana mi sono ritrovata a chiacchierare con cinque o sei donne con giovanissima prole al seguito.
Parole e racconti spezzettati da “vogliamo il gelato” oppure “io voglio fare di nuovo il bagno”.
Il top è stato: “Possiamo andare a Cala Levante?”.
Le mamme in coro: “Ma chi? Voi da soli?!”.
LORO: “No con noi vengono i GRANDI”.
I “grandi” erano rappresentati da due maschietti di anni tra gli otto e i dieci.
Insomma c’era da sentirsi dentro una botte di ferro.

Ma i bambini, lo sappiamo bene, se montano il “martello pneumatico” non danno spazio al pensiero, ammutinano l’azione, confondono come se fossi dentro al Carnevale di Rio de Janeiro o in balia di una schiera di mini “bulli” impazziti capaci di tartassarti fino allo sfinimento.
Fatta questa premessa ovviamente le mamme hanno ceduto (sono una mamma e so che significa mettere in salvo a fine giornata quei due neuroni che chiedono pietà).

Così il patto è stato: “Noi andiamo al bar e vi guardiamo e che nessuno osi farsi un bagno”.
Bisogna ammettere che i piccoli non sono venuti meno (tra mugugni e lamentele che hanno azzerato i due neuroni) ai patti.
Ma tra infradito, sandali calzati in maniera improbabile e scalate ardite ovviamente c’è scappata la sbucciatura del ginocchio.
Da lì in poi è stato pianto, un incolparsi a catena e un discolparsi a catena.
Ma a un tratto la bambina di turno ha smesso di singhiozzare e lì ho assistito al momento più ALTO della giornata.
Un coro unanime di mamme, me compresa, nel tentativo (ben riuscito) di consolare la piccola, come se ci fossimo messe d’accordo, ciascuna ha mostrato con fierezza il proprio ginocchio sbucciato.
Una sola però ha proferito la frase magica: “Questo è il piccolo pegno che chiede Pantelleria a chi la ama”.
La cucciola, incredula innanzi a sei mamme con arti lacerocontusi, ha smesso di piangere.
Tutte noi siamo andate via, fiere della nostra età anagrafica e di quel “marchio” più o meno rimarginato che insegna che un ginocchio sbucciato fa tornare tutti piccoli.

Anche se l’acqua ossigenata brucia anche a cinquant’anni.

Foto di Giovanni Matta

 
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