Il telo mare a Pantelleria, istruzioni per l’uso

Il telo mare a Pantelleria, istruzioni per l’uso

“Ma che ne dici se per Pantelleria compriamo due teli di quelli in seta all’esterno e spugna all’interno?”, perché, si sa, la raffinatezza è molto donna.
Lui:” Io voglio un bel telo spugna doppio di quelli all’antica”.
“Quelli Enrico Roveri finti che ti comprava tua madre al mercato, per fortuna, non si trovano più”.
Possiamo andare in un negozio di articoli sportivi e comprarne uno di microfibra se vuoi”, risponde lei un po’ petulante.
Senza darle tempo di replicare, lui: “Ma non lo hai ancora capito che i teli in microfibra non asciugano neanche se sei asciutto???”.
Conversazione tipo sul telo mare.

Consigli utili per Pantelleria:

non acquistate il telo spugna da centoventi euro perché, con ogni probabilità, al primo giorno di mare resterà incagliato in un acuminatissimo spuntone di roccia che lo lacererà per sempre; non andate alla ricerca dell’asciugamani di tendenza poiché la vera tendenza a Pantelleria la fa la polvere grigiastra che renderà il nuovo acquisto un cencio vecchio nell’arco delle prime 48 ore; non affidatevi unicamente all’utilizzo del materassino da yoga perché coi piedi bagnati, nel tentativo di opporre resistenza alla forza di gravità, vi esibirete in esilarante tiptap prima di cadere nella più sghemba delle posizioni.

A Pantelleria si vince con un semplice telo di cotone di basso costo e, per chi volesse esagerare, può sempre mettervi sotto la sottile stuoia da palestra, giusto per assicurarsi un briciolo di comodità in più.

Ma, abbiate fede, i soldi per il telo extra lusso spendeteli in un buon aperitivo al porto di Scauri.

Foto di Claudia Picciotto

 
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