Pantell’ODE

Pantell’ODE

STORIA DI PANTELLERIA (in versi…o giù di lì)

Pant’è (l)l’isola
formula magica di monti e vallate
vigneti scoscesi
La casa dei sesi

Pant’è ellenica
sacerdoti e filosofi
decantavano preci
fu allora dimora dei popoli greci

Pant’è (l)l’esca
col mare da sfondo
naviganti felici
fu terra di mercanti fenici

Pant’è (l)l’aria
passito e passato
di uve e di grani
vestigia e ricordi di antichi romani

Dal Normanno al Bizantino
da nord e da levante
nella Piana a distesa
sia l’uno che l’altro
per un tempo variante
ciascuno di loro
vi fu cittadino

Pant’è (l)lirica
svevi, angioini
aragonesi e borboni
lontani e vicini
sostatevi tutti
ma non siate cecchini

Pante’è (l)l’estetica
lei porge i suoi frutti
ai dotti, ai matti
ai gatti o inetti
trovate una casa
un riparo o un giaciglio
lei offre riparo
a chiunque sia figlio

Pant’è (l)l’epica
di popoli e narrazioni
approdo sicuro
di gente e abbandoni
di ormeggi
traccheggi
futuro e finzioni
Pant’è (l)l’epica
delle sue affiliazioni.

Foto di Giovanni Matta

 
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