La lumaca sull’ibisco

La lumaca sull’ibisco

“Mamma, tu dici che le lumache sono lente, questa qui sta bucherellando tutte le foglie della pianta coi grandi fiori rossi, io il pomeriggio la sposto e alla mattina è di nuovo sulle foglie. E’ proprio vero che voi grandi dite sempre cose di cui dubitare”.

Io sorrido mentre le do le spalle intenta a preparare la cena, appena recuperata un’espressione seria mi giro e le dico con faccia costernata:
“Ma tu credi che io conosca tutte le lumache del mondo? Magari le lumache di Pantelleria sono veloci. Mica sono una malacologa”.

Ed è lì che sguaina il suo personale fioretto e torna a colpire: “Ecco un viziaccio da adulti, quando non sapete cosa dire ad una povera bambina di nove anni vi tirate fuori le parole difficili. Che io di “malacologa” non ne so niente e mi puoi inventare quello che vuoi!”.

Adesso, potessi mi piegherei dalle risate e non perché sia buffa, ma perché da qualche parte ha ragione e allora asciugo le mani nello strofinaccio accanto a me e la prendo per mano, la porto fuori e le spiego che il malacologo studia i gasteropodi, ossia i molluschi di cui le lumache fanno parte.
E’ sulle mie gambe, ancora piccola abbastanza da poterla tenere in braccio quel tanto che basta per non provocare lesioni ai legamenti crociati delle ginocchia.
Lei mi guarda sottecchi, con un fare appena torvo e mi dice: “ Da grande voglio fare la malacologa a Pantelleria che studia il comportamento delle lumache”.

Con fierezza, tipica da madre “invasata” e credulona, allora le propongo: “ Fai una cosa questa sera, amore mio, la lumaca è ancora sulle foglie dell’ibisco?”.
Mi fa cenno di sì con la testa con fare molto serio e compunto.
“Bene – le dico – allora vai lì e guardala bene. Osservala con attenzione: guardane le striature, la grandezza, il colore. Se è il caso appunta tutto su un foglio oppure fai una foto col cellulare di mamma che è ancora più comodo e pratico. Dopodiché spostala, né troppo lontano né troppo vicino. Così domani sera, a giornata finita, scoprirai se è ritornata sulla pianta, se è sempre lei, quanta strada ha percorso, se è vero che le lumache a Pantelleria sono velocissime e altre cose di cui potresti stupirti”.

E’ ferma e ha ascoltato tutto con assoluta attenzione.
Con un balzello si posa per terra manco fosse una farfalla e mi guarda negli occhi:
“Meglio scoprirle da grandi certe cose mamma. Intanto so che a Pantelleria ci sono tanti piccoli granchi e che non devo toccare i ricci di mare che pungono. Adesso la lumaca la sposto ma a fare la malacologa ci penso domani, va bene?”.

 
 
 

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