L’avvento pantesco

L’avvento pantesco

Avete presente il calendario dell’Avvento?
Quello con le finestrelle che si aprono giorno dopo giorno dal 3 dicembre fino al 24?
Ne esistono di ogni genere: quelli con gli aforismi, quelli per i devoti, quelli per gli innamorati o quelli fatti in casa da genitori pazienti per cui ad ogni giorno corrisponde un piccolo pensiero, che sia un libro, una frase, una barretta di cioccolata o una banale ricarica telefonica.

Io vi regalo un calendario dell’avvento del tutto innovativo.
Ad ogni finestra corrisponderà una immagine descrittiva dell’isola di Pantelleria.
In tutto ventuno immagini, fotografie scolpite nella mente che qualcuno riconoscerà e che altri si sforzeranno di riconoscere o conoscere in un domani che sarà fra sei mesi esatti.

Procedo in ordine sparso:
il caffè al mattino mentre osservi la direzione delle creste bianche del mare;
l’edicola votiva dopo la discesa scarificata sotto il negozio di Angelina a Rekhale;
le cassatelle fritte del Bar U Trattu;
il riccio avvinghiato allo scoglio;
la murena che fa capolino tra la roccia e il muschio di Gadir;
il cappereto di Bonomo;
la GRANDE Serraglia;
la muffura che sale piano dal mare fino a lambire Montagna Grande;
il Bosco delle Fate;
il caldo umido del Bagno Asciutto di Benikulà;
i capelli scompigliati dal vento;
la doccia all’aria aperta;
il miracolo della costa di Levante;
tutti i sentieri che tessono Pantelleria;
il latte di mandorla col caffè del U Friscu a metà mattinata;
i guardiani del Parco;
il Parco Nazionale di Pantelleria;
l’asinello pantesco;
tutti i tramonti della costa di sud est;
il vento che increspa il Lago di Venere;
il cappero, la vite e l’ulivo;
il gelato della gelateria Ulisse.

E se tutto questo non dovesse sembrarvi sufficiente, aggiungete pure una finestrella dietro l’altra.
Nessuno se ne avrà a male.
Esiste un avvento pagano e durerà sei mesi, fino al primo giugno, quando Pantelleria tornerà ad essere l’ISOLA.

 
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