Per chi ha piu case o non ne ha nessuna

Per chi ha piu case o non ne ha nessuna

Distesa su una delle ducchene di casa ieri ad un tratto ho ricordato il momento in cui, arrivata a Pantelleria, mi sono chiesta quanto tempo mi separasse dal mio ritorno a casa a Palermo.

Era l’inizio di giugno e casa mia mi sembrava un posto molto lontano, più nel tempo che nella distanza.

Ieri, nel mio peregrinare tra interno casa ed esterno, mentre ero distesa sulla ducchena di marmo, un pensiero correva dietro l’altro e mi è affiorata la stessa domanda, ma al contrario.

Sono al tramonto della mia permanenza su questa isola.

Se vedeste il rosso del tramonto che vedo ORA innanzi ai miei occhi capireste di cosa è capace questo luogo.

Aspra è Pantelleria, non mistifica, non ti illude neanche per un attimo di essere in un luogo facile.

Si mostra per quello che è, dal momento che ci metti dentro un piede.

Ti sfida e ti dice con l’arroganza di chi sa il fatto suo: “Io sono questa, prendere o lasciare”.

Ed è davvero così.

Non ti dà la possibilità di una via di mezzo, o te ne innamori o scappi.

Pantelleria è troppo di tutto quello che l’umanità ha scelto di dimenticare o di cui ha deciso di fare a meno.

Pantelleria è il paradiso di coloro che continuano a ricordare o hanno come istinto innato la consapevolezza che, dalla montagna al mare, l’essere umano è solo un intruso, che se vuole o se lo decide, deve piegarsi ai capricci degli elementi primordiali.

Non esiste via di mezzo.

La casa più confortevole è solo un ragionevole compromesso per far sì che si possa accettare una natura imperante e il bisogno, tutto umano, di sentirsi al riparo degli eventi.

Ieri distesa su quella ducchena, mentre tentavo di fare un bilancio sbilenco di questa stagione, mi sono posta la stessa domanda di quattro mesi fa, ma al contrario, l’ho già detto:” Quanto tempo mi separa dal ritorno alla mia casa?”.

Ma questa volta casa era questa isola.

Questo pezzetto di terra sospeso tra cielo e mare dentro il quale ho trovato tutte le mie strade, dove ho riconosciuto persone che altrimenti mai avrebbero varcato la mia soglia, dove ho imparato che ogni vento è maestro e che non esiste un solo tramonto che sia uguale al precedente.

La mia domanda resta in sospeso.

Il tempo della separazione è sempre un tempo incerto.

Foto di Claudia Picciotto

 
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