Fosse vero che la befana cammina con le scarpe rotte sarebbe per lei davvero difficile muoversi a Pantelleria.
Pianori, salite e discese.
Strade, stradine e trazzere, basolati, terra e sterrato.
Sterpaglia fitta, lava, rovi, piante, alberi ad altezza uomo.
Ma la befana si muove anche con l’ausilio di una scopa e allora bisogna che scansi le “volte” tutte le volte che si abbassa in volo per andare a lasciare pasticciotti o carbone ai bambini panteschi.
Deve stare bene attenta ai giardini fatti di mura spesse e antiche per non incapparci nel buio della notte.
La natura non sorprende con altezze: alberi piccoli per vocazione o “addestramento”.
Monte Gibele e Montagna Grande danno un bel da fare alla nostra vecchia signora carica di sacchi di iuta, ma ci auguriamo, che se anche non si fosse dotata di un paio di sneaker dalla suola ben aderente, che quanto meno possegga un cellulare che le indichi rotte, luoghi e posizioni.
Certo è che il suo è un lavoro duro: è notturno ma a Pantelleria può fare a meno di temere la criminalità.
Deve muoversi di soppiatto perché i bambini di Pantelleria durante le feste sanno fare tardi e se la spassano tra strade e giardini.
Camminando o volando tra bacche e fogliame vario al mattino rischia di tornare a casa che sembra un albero di Natale più che una befana.
Speriamo solo che anche se sporca di poco di carbone questo basti a renderla invisibile.
Sicché nessun bambino dell’isola si accorga della sua presenza.
Può solo esserci un unico grande intoppo: se oggi ci sarà una bella giornata, compiuto il suo dovere e imbrattata di fuliggine e fogliame, sono certa che non resisterà alla tentazione di andarsi a tuffare a Balata dei Turchi.
Lei sa.
Lo sa che quello è il giorno perfetto per incontrare i suoi amici delfini.
Chissà che qualcuno, a quel punto, non l’avvisti.
Ma di nero vestita, sono certa, sarà abile a nascondersi tra lava e ossidiana.
Befana, buon lavoro e tanti Baci Panteschi!