Il ragno di Khamma

Il ragno di Khamma

Nel visitare un vecchio Dammuso abbandonato, mentre stavo per attraversare un arco in pietra, mi sono imbattuta in una ragnatela che la cattedrale di Notre-Dame è cosa da poco.
Una struttura strepitosa al centro della quale lui, il ragno, troneggiava.
Ho preso subito il telefonino per immortalarlo e lui è stato in posa quel tanto che è bastato per fotografarlo (di pancia) e poi si è andato a rintanare negli anfratti dell’arcata in pietra.
Io ho preso un solo filo della ragnatela che ho appiccicato alla pietra e, non senza timore, ho attraversato il varco.
Con la consapevolezza assoluta che tra me e lui quello più impaurito fosse il mio amico ragno.

Vivere a Pantelleria ti insegna a rivedere e a stravolgere il tuo concetto di natura.
I ragni prima mi terrorizzavano, negli anni ho ridimensionato questa paura, così oggi ne sono affascinata.
Lui credo che sia un Ragno Crociato, tipico ragno da giardino, che benché mostri muscoli e artigli e costruisca cattedrali, quando si accoppia, generalmente, viene ucciso e mangiato dalla sua femmina.
In uno straordinario capovolgimento dell’attuale atroce realtà antropica.

Ma per tornare ai nostri amici ragni vi racconto una curiosità.
Molti dei simpatici aracnidi che vivono su questa isola provengono da molto lontano (e in questo caso tempo e spazio sono un tutt’uno) infatti approdavano sull’isola viaggiando su velieri partiti dall’antica Cartagine.
Uno di questi, nello specifico, è un ragno che ad un tratto si è pensato si fosse estinto lo Stegodyphus lineatus, di casa in Nord Africa, in Medio Oriente e anche in Asia Centrale.
Gli ultimi avvistamenti (in Sicilia e in Campania) di questo ragno, dal nome difficilmente pronunciabile, risalivano a 141 anni fa.
Gli entomologi lo avevano dato per estinto fino a quando due naturalisti Marco Colombo e Matteo Di Nicola non lo hanno ritrovato a Pantelleria.

Immagino la scena: come vedere apparire un caro estinto mentre la paura, l’emozione e lo stupore ti colgono tutti in un attimo.
Le loro mani saranno state tremanti quando ne avranno catturato l’immagine.
Ma il caro estinto, il fu Mattia Pascal di Pantelleria, si era nascosto bene per 141 anni.

Di certo, l’ex moglie non avrà potuto fargli trovare cattive sorprese.

 
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