Pantelleria e i cinque luoghi di mare da “vivere”

Pantelleria e i cinque luoghi di mare da “vivere”

Signori e Signore, cinque luoghi di mare da visitare e nei quali immergervi a tutto tondo sono davvero pochi a Pantelleria, diciamocela tutta.
Ma è anche vero che esistono diverse tipologie di turisti, quelli che amano il mare e la montagna, quelli che vogliono conoscere anche un poco di storia, quelli che si divertono alla ricerca di luoghi che sono esattamente a metà, come certe valli o pianori da attraversare passeggiando e via dicendo.
Poi ci sono anche i visitatori solo mare che si fanno due esplorazioni marittime al giorno (a loro ogni anno conferisco il premio FATICA E DELIZIA) oppure quelli che intervallano ai flutti la più comoda piscina con bibitone alla mano e prelibatezze di fianco.

Per farla breve, adesso a me il compito (arduo) di consigliarvi le cale, a mio parere, più belle.
Ovviamente si tratta di una classifica molto personale e auspicherei che sotto questo mio post, tra i commenti, voi aggiungeste del vostro, ricordando a me e agli altri tutte quelle che ho tralasciato per trascuratezza, spazio memoria interna esaurita e per questo assurdo principio che mi sono auto imposta secondo il quale le cose da consigliarvi devono essere cinque.
Né una più né una meno.
Procedo partendo dal mio “luogo” di elezione che è Rekhale.

Prima cala da visitare a Pantelleria

Cala Nikà è un gioiello incastonato nella costa sud ovest di Pantelleria, la si può raggiungere a piedi su un sentiero abbastanza semplice (a meno che non indossiate zeppe e tacchi) che vi condurrà in quella che era una vecchia zona di attracco di barche dell’isola.
I sentieri a dire il vero sono due: quello più percorribile porta, per l’appunto a questa insenatura, dal mare strepitoso, con comodi scogli sui quali stendersi e anche con qualche zona d’ombra.
L’altro, che è appena all’inizio del sentiero principale, è difficile da scorgere e non facilissimo da percorrere ma è quello che conduce direttamente alla zona rocciosa dalla quale tuffarsi per immergersi nell’acqua a 40 gradi che esce “morbida” dai soffioni sul fondale.
Altrimenti, so vorrete godere delle caldissime acque di Nikà potrete percorrere il sentiero facile, nuotare fiancheggiando la costa alla vostra sinistra (si tratta di non più di duecento metri a nuoto) e vi troverete in uno dei posti di mare più incredibili dell’isola.
L’altro metodo, più semplice ancora, con qualche costo fisico in meno ma con maggiore esborso economico, è l’affitto di una barca (non necessita la patente nautica) al porticciolo di Scauri.
Acquistati generi di conforto direttamente sul molo vi attende tra le gite in mare più belle che avrete mai fatto.

Seconda cala da visitare a Pantelleria

Spettacolo tra gli spettacoli è Balata dei Turchi.
Chi avrà affittato un motociclo dovrà affrontare la strada che porta in prossimità della baia con molta prudenza, chi sarà dotato di un’auto potrà godersi con più calma il panorama che è tra i pezzi forti che regala la puntata a Bala dei Turchi.
Chi ama camminare avrà i “Santi che in discesa aiutano sempre tutti” e i “diavoli” che in salita ti fanno urlare (a proposito o a sproposito) parole irripetibili che nemmeno sapevi di conoscere.
Per i cosiddetti “camminatori forti” è una passeggiata di salute.
Arrivati in loco avrete davanti uno scorcio meraviglioso e un mare cristallino, le BALATE (pietre in siciliano) sono decisamente comode, come è “easy” la discesa a mare e lo snorkeling è un momento che ti ripaga dal sole che picchia.
Esiste la possibilità di tuffarsi da varie altezze per gli amanti di questa pratica.
Io l’ho fatto dall’altezza di sette metri e essendomi lanciata di “profilo” (ancora oggi non saprei spiegarvi la ragione di questa penosa scelta) oltre ad avere fatto ridere parte degli astanti mi sono causata un livido dall’anca, percorrendo l’intera coscia, per terminare alla tibia che si è assorbito in soli venti giorni.
Pertanto, dall’ALTO della mia esperienza vi invito ad usare prudenza  (così ho fatto pure la rima)

Terza cala da visitare a Pantelleria

L’Arco dell’Elefante è l’immagine per eccellenza di Pantelleria.
Lo si raggiunge su strada e l’unica difficoltà, nel mese di agosto, è trovare un parcheggio degno di questo nome.
In verità vi è un’altra peculiarità che fa di questo posto incantevole un luogo per una sosta marittima di non lunghissima durata, gli SCOGLI.
Ecco, in effetti, la scogliera per quanto piana non è agevolissima, ma soprattutto è difficile che voi troviate un luogo comodo dove stendere i vostri asciugamani.
L’unica è praticare lo sport estremo del “fachirismo contorsionistico”, nel quale devo ammettere senza falsa modestia di essere una bravissima esecutrice.
In improbabili posizioni, tra un bagno e un altro, tra u’ andata e un ritorno dall’arco, sono pure riuscita a dormire all’ombra dentro improbabili nicchie.
Bisogna essere adattivi e io, modestamente, lo FUCQUI.

Quarta cala da visitare a Pantelleria

In verità sono due e, per quanto vicine, sono molto diverse tra loro.
Si tratta di Cala Levante e Cala Tramontana, la salvezza delle genti marittime pantesche.
Le due calette sono raggiungibili sia in auto che su scooter.
Divise da un istmo di pochissimi metri, assicurano immersione sicura al bagnante incerto sul tipo di vento prevalente.
Di fatto a vista d’occhio vi accorgerete che se soffia Tramontana vi rifugerete a Cala Levante, se imperversa vento di scirocco il bagno si fa a Cala Tramontana.
Entrambe le Baie sono luoghi sicuri sia per adulti che per bambini.
Per chi si diverte con lo snorkelling “da passeggio” a Cala Levante dopo poche bracciate potrete ammirare il relitto di un’antica imbarcazione che trasportava cotone e che negli anni ‘70 si incastrò proprio su quei fondali.
Bazzicare attorno a quei resti, rimane sempre una bella emozione.

La quinta cala da visitare a Pantelleria

Il Lago delle Ondine si trova a nord est dell’isola.
Lo si può raggiungere comodamente in auto ma è molto più bello attraversare uno dei sentieri più incantevoli che abbia percorso che è quello che da Cala Cottone conduce fino a Punta Spadillo (altro luogo di straordinaria bellezza) fino a Laghetto di cui sopra.
In verità Il Lago delle Ondine non è altro che una “depressione” causata da un’antica colata lavica prossima al mare, sicché quando soffia Maestrale l’ampia “piscina” si riempie e diventa uno straordinario lago di acqua salata scontornato da nera roccia lavica.
È un luogo estremamente suggestivo: appena difficoltoso l’ingresso alla vasca naturale e non comodissimi gli scogli.
Ma l’avventura rimane irresistibile. 

 
 
 

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